Che credere in se stessi sia fondamentale per avere successo nella vita è un dato di fatto su cui tutti siamo d'accordo. Non si raggiungono grandi obiettivi se si dubita delle proprie capacità o delle proprie intuizioni.
Il problema è che non basta saperlo per riuscire a credere davvero in se stessi. Molti pensano che la fiducia in se stessa sia una qualità innata: ce l'hai, o non ce l'hai.
Questo è abbastanza scoraggiante, visto che praticamente tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo dubitato di noi stessi.
La prima buona notizia è che, sebbene il carattere e l'educazione, così come le esperienze di vita, possono influenzare la concezione che abbiamo di noi stessi, la fiducia in se stessi è una qualità che si può apprendere e allenare. La seconda buona notizia è che sto per dirti ben quattro modi in cui puoi farlo.
Ma prima... lascia che ti racconti una storia.
La storia di Giovanna d'Arco
Il tribunale è gremito. Uomini potenti e istruiti stanno per decidere della vita di una giovanissima ragazza, Giovanna d'Arco, colpevole di aver sfidato la morale e le convenzioni dell'epoca e di essere andata a combattere per il suo re, in nome di un incarico divino.
Assistiamo alla scena col fiato sospeso. Lei, al centro della stanza, è reduce da un lungo e difficile periodo di prigionia. E' stanca e provata. Sa benissimo che qualsiasi cosa lei dica potrà essere usato contro di lei, e che in palio c'è la sua stessa vita. Sa che la sua istruzione, inesistente, non può competere con quella degli uomini che la stanno esaminando. A peggiorare le cose, è una donna in un modo maschilista. Un mondo in cui le donne sono viste come oggetti, prive di pensiero e di volontà.
Dopo tutta una serie di domande, a Giovanna viene posta la più difficile di tutte. Un teologo si avvicina a lei, forte di tutti i suoi titoli. La guarda e le chiede:
Ma non pensi che potresti esserti immaginata tutto?
Giovanna è a un bivio. Se risponde di sì, se chiede scusa, se rinnega tutto, la sua vita è salva. Se resta ferma nelle sue posizioni, muore.
La contadina che sentiva le voci
Giovanna non nasce in una famiglia nobile o benestante. La sua è una famiglia di contadini e allevatori. Povera gente. All'età di 13 anni (poco più che una bambina per i nostri canoni, ma già in età da marito per i canoni dell'epoca), Giovanna inizia a sentire delle voci. Quale che sia la nostra mentalità in merito alla spiritualità, sappiamo che questo non era comune nemmeno allora. Eppure Giovanna fa una cosa importantissima. Si fida di quello che il suo cuore le dice. E questo cambia le sorti non solo della sua vita, ma di tutta la storia.
Il viaggio di Giovanna
Obbedendo a ciò che sente, Giovanna parte. Affronta diverse prove prima di riuscire a raggiungere il suo obiettivo: parlare con il futuro re di Francia. Probabilmente viene derisa in quanto donna, viene chiamata "pazza", rimandata a casa. Ma lei insiste così tanto che alla fine viene accompagnata al cospetto di Carlo (incoronato in seguito con il nome di Carlo VII). Una volta arrivata da lui, viene messa alla prova più di una volta. Ma alla fine, Giovanna vince.
A capo di un'armata
Nel giro di poco tempo la giovanissima
Giovanna passa dall'essere una contadina che ode le voci, una piccola folle testarda, ad essere a capo di una delle armate del re.
Spesso diamo per scontato questo passaggio, senza renderci conto fino in fondo di quello che Giovanna ha ottenuto.
Una ragazzina di estrazione sociale molto bassa, si presenta davanti al futuro re di Francia, nel bel mezzo di una guerra, grazie alla sua perseveranza. La stessa perseveranza le permette di parlare con lui e di convincerlo delle sue ragioni. A quel punto lui fa una cosa del tutto incomprensibile per la mentalità dell'epoca. Nonostante abbia diversi uomini di valore, affida a Giovanna un'armata. Fermiamoci un attimo.
Nessuno avrebbe messo a capo di un'armata un giovane ragazzo di umili origini. Il re va oltre. Giovanna è una donna.
La fine
Il resto della storia la conosciamo tutti. Giovanna conduce la sua armata alla vittoria, Carlo viene incoronato re di Francia, lei diventa un'eroina, finché non viene catturata dagli inglesi che la sottopongono a un processo per eresia.
Siamo di nuovo all'interno del nostro tribunale. Il teologo ha appena chiesto a Giovanna di ammettere di essersi immaginata ogni cosa. Le sta offrendo la possibilità di salvarsi la vita.
Cosa risponde Giovanna?
E in che altro modo dovrebbe parlarmi Dio, se non attraverso l'immaginazione?
E' fatta. Con questa frase Giovanna firma la sua condanna. Ma con questa frase lei dimostra una cosa che ha molto da insegnarci: credeva così tanto in se stessa e in quello che sentiva da essere disposta a mettere in gioco la sua stessa vita.
Come si allena la fiducia in se stessi
Giovanna era un personaggio straordinario, su questo non ci sono dubbi. Eppure, la sua stessa storia nasconde il segreto del credere in se stessi. Vediamo insieme, punto per punto, i quattro modi in cui possiamo allenare questa caratteristica.
1. Ascoltare la propria voce
Che siano state voci dall'alto, come affermava Giovanna, o semplicemente delle intuizioni, lei fa una cosa fondamentale.
Ascolta.
Quante volte abbiamo avuto "quella sensazione" particolare, e invece di soffermarci a capire siamo andati avanti senza ascoltare? Immancabilmente il risultato è stato questa frase: se solo avessi ascoltato il mio intuito!
Tutti abbiamo la capacità di sentire o intuire qualcosa in più, ma la maggior parte delle volte non ascoltiamo. Proviamo a fare qualcosa di diverso. Proviamo ad ascoltarci, la prossima volta!
2. Agire in base a quello che sentiamo
Ok, questa fa paura. Un conto è ascoltare la nostra voce interiore. Fare quello che dice, beh, è tutto un altro paio di maniche. Eppure, il mondo è stato cambiato proprio da persone che hanno ascoltato ciò che sentivano e poi hanno agito di conseguenza. Non stiamo parlando solamente di grandi cose (non tutti siamo Giovanna, né Gandhi o Luther King), ma anche della nostra vita di tutti i giorni.
Che dire del lavoro che stiamo facendo? Ci piace o il nostro sentire ci dice che non dovremmo stare lì? La relazione che stiamo vivendo ci rende felici, o abbiamo quel senso di inquietudine che ci dice che qualcosa andrebbe sistemato? La vita che conduciamo è quella giusta per noi, o ci sentiamo fuori posto, fuori tempo?
Ascoltare non basta se poi non compiamo delle azioni che dimostrino, a noi stessi e al mondo, che crediamo davvero in quello che abbiamo sentito.
3. Riconoscere il proprio valore
Nella storia di Giovanna nessuno ci dice che lei era consapevole del proprio valore, ma possiamo leggerlo tra le righe. Nessuno avrebbe compiuto tutte quelle imprese (abbandonare il proprio paese e la vita conosciuta, attraversare la Francia in tempo di guerra, convincere comandanti e re delle sue idee, comandare un'armata e portarla alla vittoria, permettere a un uomo di essere incoronato re grazie alle proprie gesta) se non avesse creduto fortemente nel proprio valore. Se avesse pensato di essere incapace, se si fosse sentita insicura, non avrebbe raggiunto quei risultati. Si trattava di fede in Dio? E che cos'è la fede in Dio se non la fede in noi stessi, in quanto scintille della sua essenza?
4. Difendere noi stessi e le nostre convinzioni
Giovanna lo fece per tutta la sua vita, anche davanti alla prospettiva della morte. E noi? Quante volte "cediamo il passo", perché non vogliamo essere diversi, o non vogliamo discutere, o abbiamo paura delle conseguenze?
Nessuno ha mai affermato che Giovanna non avesse paura. Probabilmente, l'idea di essere bruciata sul rogo la spaventava. Ma l'idea di non essere fedele a se stessa era per lei anche peggio.
Quando viviamo abbassando la testa e non difendendo ciò in cui crediamo, non stiamo vivendo la nostra vita, ma quella di qualcun altro. E così moriamo dentro, tutti i giorni. Ma quando prendiamo il coraggio a due mani e difendiamo noi stessi e le nostre convinzioni, è allora che stiamo davvero vivendo.
Credere in noi stessi: un aiuto
Ci sono persone che scelgono di vivere aiutando altri. Ne fanno la loro professione, perché sanno che il mondo ha bisogno di qualcuno che, ogni tanto, indichi la strada. Non perché siamo migliori, ma perché sappiamo dove sia l'interruttore, e si sa, con la luce accesa, si vede tutto più chiaramente.
Quando ero più giovane, Giovanna era uno dei miei miti, e lo è tuttora, sebbene in modo più maturo. Io voglio cambiare il mondo, perché questo è un mondo meraviglioso, unico e speciale... ma anche terrificante e pieno di cose che andrebbero cambiate. E' la mia battaglia, quella per cui ho scelto di battermi, giorno dopo giorno. Non ho un'armata come Giovanna, ma ho un blog, tanta passione, un lavoro che amo e che mi permette di aiutare gli altri. Anche di aiutarli a credere in se stessi.
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Credere in se stessi è un viaggio che non finisce mai. A volte è più difficile del solito. In quei momenti, una mano tesa può fare la differenza.
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