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Le 7 magie del Cantastorie


I Cantastorie hanno la Grande Magia nelle vene. (non sai di cosa parlo? Leggi prima l’articolo in cui la racconto!) E’ una magia nascosta, speciale. Solo se sai dove cercare puoi vederla. Ma io sono qui anche per risvegliare altri Cantastorie, perciò ti insegnerò come riconoscere la Grande Magia e… chi lo sa… potresti scoprire di averla anche tu!


I segni della Grande Magia

Saper narrare storie è un’arte che va appresa. Ma i Cantastorie non si limitano a raccontare. Il loro scopo non è mai quello di intrattenere, ma di mostrare nuove vie, creare occasioni per colorare il mondo, cambiarlo, disegnare portali per l’evoluzione.

Una storia non è mai solo un insieme di avvenimenti, ma uno specchio in cui guardarsi dentro. E un bravo Cantastorie riesce a usare ciò che racconta per illuminare quello specchio e mostrare il riflesso che, lì nascosto, canta la tua canzone.

Un grande scrittore (C.S.Lewis) diceva:

“Un amico conosce la melodia del nostro cuore e la canta quando ne dimentichiamo le parole”

Un Cantastorie fa questo. Sussurra, intessuta nelle parole dei suoi racconti, la tua canzone, perché tu possa ricordarla, riconoscerla e iniziare a viverla.

Quali sono i segni della Grande Magia, o, se preferisci, le sette magie del Cantastorie?


Ascoltare

C’è un motivo se abbiamo due orecchie e una bocca. Qualcuno voleva che dessimo più risalto all’ascoltare che al parlare. La cosa che i Cantastorie sanno fare meglio non è raccontare storie. E’ ascoltare.

Ma ascoltare non significa solo usare le orecchie. Se ascolti ma non senti la magia non si compie. E un bravo Cantastorie ascolta con tutto se stesso.

Le sue orecchie percepiscono le tue parole, anche quelle che scegli di non dire. I suoi occhi notano i tuoi gesti, il tuo sguardo, la tua postura. La sua pelle riesce a sentire le tue emozioni come fossero proprie. Per un breve e magico istante, riesce a sentirti così profondamente da sapere senza ombra di dubbio quale sia la storia giusta per te.


Essere umile

Forse penserai che l’umiltà non sia poi così magica, ma forse, dopo che ti avrò svelato il vero significato di questa parola cambierai idea. Ho una grandissima passione per le parole e la loro origine (tutti i Cantastorie hanno questa passione, gli serve saper usare le parole nel giusto modo). Umile deriva da “humus”, terra. Dalla stessa radice deriva “umano”.

L’umiltà non è la capacità di sminuirsi, come spesso si pensa. C’è un contatto con la terra e con gli esseri umani immensamente bello e profondo. Quel contatto fa sì che il Cantastorie non si senta superiore a nessuno, né sopra un piedistallo: perderebbe quel contatto prezioso e unico. E con esso, perderebbe la capacità di raccontare le Storie, che dalla terra e dagli uomini nascono e prendono vita.


La varietà

Un bravo medico deve avere una grande varietà di rimedi per poter curare i propri pazienti. Un bravo muratore non usa un solo strumento per poter costruire una casa. Un bravo idraulico ha un’intera cassetta degli attrezzi. Un bravo Cantastorie non smette di mai di ampliare il suo repertorio. Non sai mai quale Storia potrebbe tornarti utile.

E le Storie, quelle vere, le trovi ovunque. Nei libri, nascoste in mezzo alle pagine e pronte a farti l’occhiolino. Nei film o al cinema, che recitano la loro parte e ogni tanto si girano e ti fanno un sorriso. Negli occhi grandi di un bambino che ha appena ricevuto un abbraccio, pieni di scintille e di parole magiche. In un mercato, in mezzo alla gente. O una canzone che ti raggiunge il cuore e lo stravolge.

E più Storie vedi, più loro ti si mostrano, ansiose di essere raccontate.


Lo specchio

No, non è uno specchio magico come quello di Alice. Nemmeno come quello della regina cattiva. Il Cantastorie è lo Specchio. Quando ti rifletti non vedi lo specchio. Vedi te. E più il vetro è limpido e pulito, e meglio riflette. Il Cantastorie ama quello che fa e ci mette tutta la sua passione. Ma deve essere limpido, ritirarsi dal riflesso, perché chi ascolta veda se stesso e non lui.

Così, quando tu ascolti una Storia, puoi vedere te e il tuo riflesso chiaramente. Questa è una delle magie più difficili da apprendere, ma è quella che più di tutte crea miracoli.


Il genio

E no, di nuovo, non siamo in una favola e non è il genio della lampada. E non è un’intelligenza suprema come quella di Einstein.

Sto parlando del genio interiore, quello che alcuni chiamano intuito. La capacità di ascoltare non solo gli altri, ma anche se stessi e le proprie sensazioni. Il genio interiore è quella magia che ti permette di “sapere senza sapere”, e se impari ad ascoltarla, è come un faro che brilla nella notte e indica la via allontanando i dubbi e l’oscurità.

Quando un Cantastorie ascolta il suo genio, crea capolavori con le parole.


Accoglienza

Accogliere le persone dentro sé è l’unico modo per poter narrare la loro storia. Non ci sono scorciatoie. Non si può essere Cantastorie e chiudere la porta agli altri. Non si può essere Cantastorie solitari. Non funziona.

La magia si accende solo in mezzo agli altri e alle loro emozioni, alle loro vite, pensieri e ideali. Le Storie vogliono essere narrate alle persone, nascono per loro. Accoglienza e inclusione sono fondamentali per trovare quelle Storie che possono cambiare la vita di chi ascolta… e il mondo!


Coraggio

Non tutte le Storie sono comode. Anzi. Le Storie vere ti prendono e ti trascinano fuori dalla tua confort zone, ti stravolgono l’esistenza e i pensieri. Prima cambiano chi le racconta. Perché come potresti raccontare bene una storia se non l’avessi vissuta con tutto te stesso fin nel profondo, con ogni fibra del tuo essere? E per accogliere dentro una storia del genere non puoi lasciar vincere la paura. Puoi solo respirare, aprire il cuore e lasciarla entrare.

Poi cambiano chi ascolta, tessendo la loro magia come fossero le note di una sinfonia che nessuno ha mai ascoltato prima.

Ci vuole coraggio per questo, bisogna saper aprire il cuore e permettergli di agire. In fondo, questo è il coraggio, no? Saper agire dal cuore, affidandosi ad esso e all’Amore che siamo.


L’ultima Magia

Sì, erano solo sette, ma perché l’ottava viene data per scontata. Il miglior strumento del medico è il medico stesso. L’esperienza del muratore gli permette di usare al meglio i suoi strumenti. Le mani sono l’attrezzo più importante dell’idraulico. Il Cantastorie stesso è la Magia più grande, senza la quale tutte le altre si perdono, svanendo nell’aria come fumo.

Hai mai visto un Cantastorie all’opera? In quest’articolo trovi un esempio di come un mito può diventare Magia.


Se vuoi conoscere la Magia più da vicino, qui puoi scrivermi.


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